Non riuscire a dormire la notte può causare diversi problemi, e l’insonnia ci avvicina sempre di più a un infarto… stiamo rischiando grosso, molto più di quanto tu possa immaginare.
Nel momento in cui facciamo riferimento all’insonnia, infatti, dobbiamo tenere conto del fatto che possono esserci numerosi fattori di innesco, come dimostrato anche da fonti di stress che inevitabilmente ci tengono svegli la notte.

Il tutto non finisce di certo qui, perché tra i tanti fattori scatenanti dell’insonnia troviamo anche il non ascoltare il nostro corpo quando ci segnala un momento di forte stanchezza, quello in cui dovremmo davvero andare a dormire. In questi casi, attiviamo un effetto opposto che non possiamo più controllare: stiamo parlando dell’adrenalina che invade il corpo e, di conseguenza, ci impedisce di prendere sonno subito dopo.
A ogni modo, tra le cause dell’insonnia troviamo anche una sostanza che può raggiungere livelli davvero elevati nel nostro sangue, e che agisce come una vera e propria droga… lavora lentamente, ma con danni che possono diventare permanenti.
Insonnia da infarto: ecco perché non dormi la notte
Come spiegato precedentemente, quindi, possono essere diversi i fattori che innescano l’insonnia, ed è per questo che dovremmo davvero prestare moltissima attenzione alle nostre abitudini quotidiane. Un esempio pratico e lampante è proprio lo stress, che può influire considerevolmente sul nostro ritmo sonno-veglia.
Cercare di instaurare una routine quotidiana, andare a dormire sempre allo stesso orario e garantire al corpo almeno otto ore di sonno ci aiuterà a rigenerare l’organismo, a permettere al cervello di ricaricarsi e a riattivare tutte le funzioni cognitive.

Un’insonnia protratta nel tempo, inoltre, può agire negativamente anche sull’apparato cardiocircolatorio, esponendoci sempre di più al rischio di un infarto. Infine, ma non meno importante, anche il cortisolo, l’ormone dello stress, se presente a livelli elevati nel sangue, può impedirci di dormire bene. E le ripercussioni possono essere davvero gravi.
Attenzione a questa sostanza nel sangue: come possiamo abbassarne i livelli?
Come già accennato, il cortisolo può influire sensibilmente sulla perdita del sonno e alterare il ciclo sonno-veglia, con conseguenze tutt’altro che trascurabili. Per abbassarne i livelli prima di andare a dormire, soprattutto dopo una giornata frenetica, in cui magari abbiamo assunto troppo caffè o alcol, è importante stabilire una routine serale rilassante.
Un esempio può essere rappresentato da una semplice skincare serale, che ci permette di rilassarci e favorire l’addormentamento. Allo stesso modo, possiamo leggere un libro o ascoltare della musica… insomma, qualcosa che ci aiuti realmente a staccare e a prepararci al sonno.
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In questo frangente, evita di guardare il telefonino: a seconda delle attività svolte sullo smartphone, potresti innescare un aumento dell’adrenalina e dell’agitazione, alzando così i livelli di cortisolo nel sangue. Tutto questo andrà inevitabilmente a interferire con il sonno.
Infine, ma non meno importante, sappi che fare meditazione, magari insieme a sessioni di yoga pensate proprio per il rilassamento notturno, può aiutarti molto. Così, pian piano, tornerai a dormire la notte… proprio come un bambino.
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