Una vicissitudine capitata ad un cliente per via di un sovrapprezzo che gli chiedeva di pagare anche il pepe chiesto al cameriere ha suscitato un vespaio di polemiche.
Uno scontrino al ristorante che genera delle enormi polemiche, ci risiamo. La cosa si ripete, e non c’è stagionalità in questo. Tanti turisti, che siano italiani o stranieri, possono rischiare di finire in un bel trappolone. Va detto che non sempre la ragione è dalla loro parte in maniera automatica. A volte sono i titolari del locale di turno ad essere in grado di dimostrare di avere agito con buonsenso. Poi c’è sempre l’opera in chiaroscuro giocata dai social.
Che tanto possono essere utilizzati in maniera virtuosa, per informare tutti quanti di quanto di controverso accaduto, e tanto possono essere sfruttati in maniera poco limpida. E siamo ora al cospetto di un altro caso controverso, accaduto in un ristorante di Bari, dove sullo scontrino rilasciato ad un cliente è apparsa una voce che ha innescato la discussione.
Stando alla versione raccontata dal cliente, sullo scontrino che ha ricevuto al momenti di pagare era presente un sovrapprezzo che a questa persona ha fatto letteralmente storcere il naso. Al punto tale da spingerla a raccontare l’esperienza vissuta. Perché dove mai si è visto che bisogna pagare per avere richiesto giusto una passata di pepe?
Quei 50 centesimi con tanto di “+Pepe” hanno decisamente stonato. Il cliente aveva richiesto una pizza, che poi ha voluto insaporire in maniera ulteriore con per l’appunto questa comunissima spezia. Dopo avere pubblicato la foto in questione, sono stati tanti i messaggi ricevuti a mezzo social, quasi tutti in suo favore.
Ed ovviamente non è certo per l’irrisorio prezzo di cinquanta centesimi in più che deve avere pagato, se è stato smosso tutto questo. La questione entra profondamente nel simbolico, ed anche nell’orgoglio.
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Forte è stata la disapprovazione nei confronti del locale pugliese per quanto accaduto. E c’è chi ha invocato a gran voce una sorta di codice etico per evitare che emergano delle situazioni contraddittorie come questa o come i ben noti “scontrini monstre”.
Senza dimenticare i listini prezzi a volte poco chiari, ed anche la pratica di non svelare i prezzi addirittura se non a pasto completo. C’è chi fa anche questo, a dispetto della necessità di garantire una comunicazione trasparente ai consumatori.
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Secondo i regolamenti vigenti, quando su uno scontrino compare un sovrapprezzo, la cosa è legittimata solo quando è ben specificata sopra al menù. Nei casi in cui gli avventori non vengano invece avvisati, hanno invece tutto il diritto a non pagare questa aggiunta non messa in evidenza.
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